L’elevato acido urico può causare dolori articolari, prurito, gonfiore e arrossamento delle articolazioni, coliche renali e ipertensione arteriosa.
La presenza di urico elevato è facilmente collegata alla gotta, disturbo prevalentemente maschile ma in realtà svolge un ruolo importante in molti disturbi di carattere "cardio-nefro-metabolico" e può quindi colpire anche la donna, soprattutto se in menopausa.
In molti Paesi sono considerati normali valori medi di acido urico compresi fra 3,5 mg/dl e 7,2 mg/dl nei soggetti adulti di sesso maschile e nelle donne in post menopausa e valori compresi fra 2,6 mg/dl e 6 mg/dl nelle donne in premenopausa.
Nell'attesa di studi tali da stabilire un target terapeutico dell'acido urico per la prevenzione cardiovascolare è possibile, ancora una volta, agire attraverso più corretti stili di vita.
La principale soluzione a questo problema è seguire un’alimentazione sana ed equilibrata, anche allo scopo di perdere peso nel caso la concentrazione sia elevata.
I consigli da seguire sono fondamentalmente:
- Bere molta acqua;
- Consumare carboidrati complessi contenuti in frutta, verdura e cereali integrali rispetto a pane bianco ed evitare dolci, caramelle e bevande zuccherate;
- Ridurre l’apporto di grassi saturi derivanti dal consumo di carni rosse (fegato, cervella, rognone, selvaggina, sugo d’arrosto), pollame grasso e latticini ad elevato contenuto di grasso;
- Limitare il consumo di pesci grassi come acciughe, anguille, aringhe, sardine, molluschi, aragoste, ostriche e granchi;
- Attenzione anche al consumo di crusca e germe di grano, farina d’avena; legumi in particolare fagioli, lenticchie, piselli; asparagi, cavolfiore, funghi, spinaci;
- Sconsigliato l’uso di alcool, soprattutto birra e superalcolici.
E sempre pronti al movimento!
Il reparto di Dietologia del Poliambulatorio Medica